Il marcio nel mondo dell’allevamento – la parola agli allevatori etici
Come saprete ieri 07 ottobre noi di Pitbull is not a crime ci trovavamo a Bologna. Abbiamo partecipato all’evento NAPBTE Europe 2018 organizzato dal club MCKCI , in occasione del quale Nicola Cibelli è stato invitato a parlare del progetto. Non è una novità che noi di Pitbull is not a crime siamo a favore delle adozioni di pitbull provenienti da canile.
Ciò nonostante è sempre un piacere conoscere e discutere con allevatori seri e competenti, che portano avanti progetti di selezione e mantenimento della razza. Così nella giornata di ieri siamo stati molto volentieri a sentire quello che alcuni esponenti dell’allevamento di pitbull in Italia avessero da dirci in merito al marcio che c’è nel mondo dell’allevamento.
C’è del marcio, ma non è la norma, tutt’altro.
Abbiamo passato la giornata parlando con allevatori di tutta Italia riportando i dubbi, leciti, di chi come noi promuove la filosofia del “Adopt dont shop”. La risposta unanime degli allevatori è stata inaspettata. Abbiamo infatti ricevuto risposte perlopiù identiche da ogni allevatore con cui abbiamo parlato. Gli allevatori seri e affidabili che lavorano con alti standard etici e qualitativi sono d’accordo con noi; e non solo, si lamentano a gran voce, del problema “cagnari” e degli allevatori professionisti che non svolgono il loro lavoro seriamente ed eticamente.
Chi vi scrive, sinceramente, si aspettava di sentir parlare al massimo, del crollo dei prezzi dovuto alla pratica di allevare e vendere cuccioli da parte dei “cagnari”. Mi sono ricreduto quando ho sentito parlare degli aspetti etici e della lotta al marcio.
la parola agli allevatori etici
Abbiamo parlato ad esempio con i ragazzi del Black Shadows kennel che fanno notare come, chi non si rivolge ad allevatori etici e professionali, si trovi spesso ad avere un cucciolo di pitbull non equilibrato e di difficile gestione. Non sapere che carattere svilupperà il cane a causa della mancata selezione, comporta anche una seria difficoltà nel decidere l’approccio di educazione e addestramento efficace per il cucciolo. Uniamo questo al fatto che, chi pensa solo ai soldi, da’ i cuccioli in gestione a chiunque riempa il loro portafogli, senza preoccuparsi di conoscere il futuro proprietario e abbiamo la ricetta perfetta per un abbandono. I ragazzi si sono dimostrati molto interessati alla nostra causa e si sono proposti per partecipare attivamente alla diffusione della cultura del pitbull. Abbiamo scoperto che nonostante la giovane età sono portatori di un enorme sapere e sono pronti a diffonderlo, cosa che gli fa onore.
Nel corso della giornata poi, abbiamo parlato con Martina del Red passion Kennel. Martina, parlando con noi ha tenuto a sottolineare come, il comportamento di alcuni allevatori non rispecchia assolutamente quello di tutta la categoria. Chi come lei svolge la sua attività con passione, impegno e rispetto per i pit, spesso si trova a non guadagnarci soldi ma anzi a rimettercene. Per questo motivo lei e gli allevatori etici e professionali ci tengono a non essere paragonati a chi sfrutta i cani per soldi. Martina ci propone poi, iniziative informative che permettano ai futuri proprietari di decidere; anzitutto, se prendere il cucciolo da canile o da allevamento; e secondariamente a saper distinguere chi alleva per passione e con professionalità da chi è un “commerciante” di cuccioli. Inutile dire che anche lei si ritrova nei valori della nostra causa ed è disponibile a mettersi in gioco personalmente per aiutarci.
Gli allevatori etici, professionali e appassionati esistono e vanno premiati.
Quanto riportato da tutti gli allevatori con cui abbiamo parlato è che il marcio di alcuni allevamenti non rispecchia la realtà di tutta la categoria. Bisogna rendersi conto che chi mette gli annunci di cucciolate su subito.it oppure sui gruppi Facebook non è rappresentativo della categoria. Importante è, chiarire che chi alleva pitbull in 60 metri quadri di appartamento andando a risparmio su tutto per trarne guadagno non è un allevatore ma un delinquente. Bisogna che tutti imparino a distinguere le eccellenze e a promuoverle.
A questo proposito abbiamo esposto a chi ha parlato con noi diversi progetti, che hanno trovato un grande riscontro. Chi veramente ha la passione per i pitbull si è detto infatti pronto a fare tutti gli sforzi necessari per portarli a compimento. Nei prossimi mesi lavoreremo a stretto contatto con tutti loro per realizzare queste iniziative.
Pitbull is not a crime riceve il plauso degli allevatori.
Durante tutta la giornata insomma, abbiamo avuto un riscontro positivo. Siamo felici di sapere che anche nel mondo dell’allevamento, i valori importanti per noi vengano tenuti in grande considerazione. I progetti che abbiamo in cantiere e quelli già avviati , sono stati apprezzati ed hanno trovato nel presidente del club e in tutti gli allevatori presenti, dei validi alleati per la loro realizzazione e diffusione.
Il nostro grazie al MCKCI club.
Ringraziamo Grazia Marmo che ci ha fatto conoscere Nunzio di Stefano presidente del Club. Siamo grati per tutto il rispetto e l’apprezzamento ricevuti e per il lavoro che questi grandi appassionati della razza fanno nel quotidiano. Un lavoro che non si limita alla selezione e mantenimento della razza ma che, come abbiamo visto, va ben oltre sfociando nella lotta all’abbandono, all’ignoranza e al marcio, come ad esempio il becero commercio di questi splendidi animali.
Nei prossimi giorni pubblicheremo le interviste a Grazia e Nunzio. Ci hanno parlato di tutti gli aspetti etici dell’allevamento e di come viene combattuto il marcio presente nel mondo dell’allevamento.